Frittura di paranza... "maccarruneddi e trigghiolette"

oggi al mercato c'erano i "maccarruneddi e trigghiolette" 

... la frittura di pesce fresco più buona che ci sia, a Palermo e dintorni!

Se avete la fortuna di trovare in pescheria del pesciolino misto, azzurro, pescato a strascino con le barchette adatte, afferratela al volo! Compratene mezzo chilo ogni due persone, un chilo in quattro, misto così come lo trovate nelle piccole cassette di legno.

La sera, con un poco di farina di rimacino (o di riso fine, per i celiaci) e l'olio di semi di arachide, mangerete da Re! ... e ad un costo da 'pisciteddu di cannuzza' (pesce piccolo e povero, di poca importanza)...

Lavateli subito, sotto acqua corrente, così da farli asciugare completamente prima di infarinarli. Se li riponete dentro uno scolapasta si asciugheranno ancora meglio. Mi raccomando, ben asciutti!

Poi, quando l'olio sarà bollente, prendetene una manciata alla volta, in proporzione alla padella, perché se ne cuocete troppi tutti assieme non verranno bene, la temperatura dell'olio si abbasserà e la crosticina esterna risulterà molliccia. 

Quindi, infarinateli con le mani, poi scuotete la farina in eccesso, con un setaccio, e versateli nell'olio bollente. Cotti così, un pochino alla volta, saranno perfetti! 

Girateli su se stessi, con un colino, dopo un minuto e fateli cuocere un altro minuto, non di più! Tirateli fuori col colino forato e riponeteli subito su carta da cucina. Una spolverata di sale grosso, appena grattugiato, e via... mangiare subito, caldissimi!

"Frii e mancia" (friggi e mangia), ovviamente! Non arriveranno mai al tavolo, quanto meno la prima metà! Nessuno può resistere ad una frittura così estiva, fresca, stuzzicante... ad un croccante sapore di mare che si scioglie subito in bocca! 

Servite (se ce la fate) in piatto con mezzo limone e una bella insalata di pomodoro maturo!
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